Cosa si intende per employee retention e perché è importante per un’azienda? Scopriamolo insieme analizzando anche alcune strategie da mettere in campo per migliorarla.
Employee retention: significato
Per capire il significato di questo concetto partiamo dal termine inglese “retention”, che vuol dire letteralmente “conservazione, mantenimento”. L’espressione employee retention si riferisce dunque alla capacità di un’azienda di fidelizzare e trattenere i dipendenti al suo interno il più a lungo possibile e limitare così un turn over frequente, ovvero un ricambio di personale che sarebbe indice di scarsa gratificazione e insoddisfazione verso l’ambiente di lavoro.
Per le imprese, migliorare l’employee retention significa mettere in atto una serie di politiche capaci di attrarre candidati qualificati e creare un ambiente lavorativo favorevole e in grado di soddisfare le esigenze e le aspettative dei dipendenti. Maggiore sarà il livello di benessere e soddisfazione dei lavoratori (in un ambiente collaborativo e che offre possibilità di crescita) più alto sarà il tasso di retention dei dipendenti, che di conseguenza non l’abbandoneranno per cercare altrove migliori opportunità. Per l’azienda tutto questo comporta una serie di notevoli vantaggi: maggiore stabilità, una riduzione dei costi di reclutamento e formazione, un aumento della produttività complessiva.
Il successo aziendale si costruisce a partire da un personale soddisfatto e motivato; sono le persone, infatti, a fare la differenza.
Perché l’employee retention è importante per un’azienda
Un buon tasso di employee retention riduce il turn over, ovvero la perdita di dipendenti: per l’azienda l’avvicendarsi di personale, soprattutto se frequente, può essere costoso. La sostituzione di un lavoratore richiede tempo e risorse per il processo di selezione e valutazione dei profili, il training e la formazione. Senza contare che quando un dipendente se ne va si perde tutto quel bagaglio di esperienza e conoscenze acquisite nel tempo con un impatto negativo sulla continuità del lavoro.
Per costruire una employee retention efficace è necessario capire cosa spinge le persone a restare nella propria azienda e cosa, invece, a lasciarla. I motivi per cui le persone sarebbero disposte ad abbandonare il posto di lavoro sono:
- la ricerca di una retribuzione migliore
- un cattivo work-life balance (equilibrio lavoro-vita privata)
- scarse possibilità di crescita in azienda
- scarsa motivazione e offerta di benefit e vantaggi
- assenza di stabilità finanziaria da parte dell’azienda
- cattivo rapporto con manager o colleghi
- mancanza di flessibilità.
Quando i dipendenti, al contrario, si sentono apprezzati e le loro aspettative vengono soddisfatte, sono più propensi a rimanere e a impegnarsi al massimo delle loro capacità. Un ambiente di lavoro positivo incoraggia la collaborazione e la creatività ed è una delle ragioni del successo di un’azienda. Ecco perché è importante creare un employer brand e una cultura aziendale orientata alle persone attuando strategie corrette per migliorare il livello di employee retention.
Come monitorare l’employee retention
Prima di mettere in campo adeguate strategie di employee retention, è importante monitorare il livello di retention dei dipendenti all’interno dell’azienda e cogliere eventuali segnali premonitori di un possibile abbandono (scarsa produttività e motivazione, lamentele, frequenti uscite anticipate, continui permessi, ritardi). Per farlo basta adottare alcune pratiche come:
- tenere sotto controllo il tasso di abbandono, ovvero la percentuale di dipendenti che lasciano l’azienda entro un determinato periodo di tempo, di solito un anno;
- analizzare il grado di soddisfazione dei dipendenti tramite sondaggi su aspetti come la cultura aziendale, le opportunità di crescita, la leadership e il benessere complessivo;
- misurare l’impegno dei dipendenti per valutare il loro livello di dedizione all’azienda attraverso strumenti come feedback e valutazioni delle prestazioni;
- identificare il retention rate dei dipendenti chiave, cioè di coloro che hanno ruoli cruciali all’interno dell’azienda; il loro abbandono potrebbe avere un impatto significativo sull’intero assetto;
- controllare costantemente le tendenze salariali e i benefit offerti da altre aziende dello stesso settore: potrebbe essere necessario apportare adeguati aggiustamenti per essere più competitivi e migliorare la retention;
- monitorare il coinvolgimento dei dipendenti nei programmi di formazione.
Come migliorare l’employee retention
Cosa può fare allora un’azienda per evitare che i suoi talenti se ne vadano altrove? Ecco le migliori strategie di employee retention:
- Assumere personale qualificato: ovvero scegliere i talenti giusti attraverso un accurato processo di selezione, che sia in grado di individuare non solo i profili con le competenze giuste, ma anche quelli più adatti alla cultura aziendale vigente.
- Offrire opportunità di sviluppo e crescita: il desiderio di ogni lavoratore è di progredire nella propria carriera. Le aziende possono soddisfare queste aspettative incentivando l’aggiornamento tramite, ad esempio, programmi di formazione, mentoring e opportunità di avanzamento interno.
- Fornire stipendi adeguati, riconoscimenti e ricompense: aumenta la motivazione dei dipendenti e il livello di fedeltà all’azienda. Possono essere bonus, incentivi e opportunità di crescita salariale in base al grado di competenza ed esperienza o al livello di anzianità acquisito in azienda.
- Offrire flessibilità nel lavoro: orari flessibili o possibilità di lavoro da remoto favoriscono un migliore equilibrio tra vita lavorativa e privata e contribuiscono a migliorare la soddisfazione dei dipendenti.
- Creare una cultura aziendale adeguata al proprio settore e comunicarla al meglio: una cultura basata sul rispetto reciproco, l’inclusione e l’equità coinvolge i dipendenti e li motiva.
- Curare l’ambiente di lavoro: un ufficio funzionale, con una temperatura adeguata, la giusta scelta degli arredi, una corretta illuminazione e ventilazione favorisce il benessere dei dipendenti. Le aziende possono inoltre offrire programmi di assistenza psicologica e supporto per favorire nel miglior modo possibile la salute dei lavoratori.
- Migliorare il rapporto con i dipendenti e coinvolgerli nelle decisioni aziendali che li riguardano: può farli sentire parte integrante dell’azienda e stimolare il loro senso di responsabilità e appartenenza.
- Adottare un piano di welfare aziendale efficace: si tratta di beni e servizi che vanno oltre la retribuzione, come ad esempio i buoni pasto.
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