È una delle domande più ricorrenti tra le imprese: quanto costano i buoni pasto a un’azienda? Se è vero infatti che il buono pasto è un benefit per il dipendente, perché ne aumenta il suo potere d’acquisto, allora è necessario chiedersi anche quale sia la reale convenienza per le aziende. Scopriamole insieme.
Differenza tra buoni pasto cartacei ed elettronici
Nati negli anni ’50 in Inghilterra come servizio sostitutivo della mensa per le aziende che non ne avevano una, i buoni pasto si sono ormai affermati nel mondo del welfare aziendale come uno degli strumenti più efficaci per supportare il lavoratore nell’acquisto di beni alimentari non solo in bar e ristoranti, ma anche in supermercati o per il food delivery. Per i dipendenti costituiscono quindi un grande vantaggio, ma si può dire lo stesso per le imprese? Per scoprirlo è necessario capire quanto costano i buoni pasto alle aziende e per farlo è necessario partire da una distinzione: quella tra buoni pasto cartacei e buoni pasto elettronici. Non tutti, infatti, sono uguali sia da un punto di vista fiscale che di semplice praticità.
I buoni cartacei sono dei ticket raccolti in un carnet. Ciascun tagliando riporta il valore, la data di scadenza e uno spazio per la firma del dipendente; è la società che li emette a occuparsi del processo di ordine e spedizione, ma è l’azienda che li acquista a doverli ogni mese inviare ai lavoratori stabilendo dei modi e dei tempi per farlo.
I buoni pasto elettronici invece sono la variante digitale dei ticket di carta, rispetto ai quali possono contare su una maggiore rapidità e semplicità di utilizzo: si precaricano infatti su una card (simile a una qualsiasi carta di credito) tramite un portale dedicato e accessibile dall’ufficio amministrazione. Le aziende non dovranno quindi più preoccuparsi di distribuirli ogni mese ai propri dipendenti, risparmiando così sia i costi di spedizione che quelli relativi a tutta la logistica; i buoni pasto elettronici, inoltre, permettono al lavoratore di fare ordini online.
Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2020, la differenza tra le due tipologie di buoni, riguarda anche l’aspetto fiscale: i buoni cartacei del valore inferiore a 4 euro non sono soggetti a tassazione, mentre quelli elettronici sono esentasse entro gli 8 euro. In termini pratici vuol dire che i buoni con un valore entro quelle soglie non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente, mentre se i buoni superano gli importi citati sopra, l’eccedenza sarà sottoposta a tassazione e sarà un costo in più per l’azienda. Per fare un esempio, se un’azienda offre buoni pasto cartacei da 11 euro, risulteranno imponibili i 7 euro che eccedono la soglia dei 4 euro, mentre nel caso di buoni pasto elettronici risulteranno imponibili 3 euro.
I costi dei buoni pasto per le aziende
Partiamo da un dato: i buoni pasto sono totalmente deducibili; le aziende possono cioè dedurre completamente il costo del ticket giornaliero (compresa l’IVA agevolata al 4% nel caso dei buoni elettronici) in base alle soglie di defiscalizzazione di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente. Ma quanto costano i buoni pasto all’azienda? Ecco le voci di costo che l’acquisto di un buono comporta per una società che ha deciso di puntare su questa forma di welfare:
- il valore nominale del buono pasto;
- gli eventuali oneri da versare sull’importo dei buoni che supera la soglia di deducibilità (4 o 8 euro a seconda del tipo di buono cartaceo o elettronico);
- le eventuali spese di consegna, nel caso dell’acquisto di buoni cartacei;
- l’IVA dovuti alla società emettitrice.
Per accedere alle agevolazioni fiscali, tuttavia, l’erogazione dei buoni pasto deve essere prevista dal CCNL di riferimento; in alternativa, se l’impresa sceglie di versarli volontariamente, per averne diritto, dovrà erogarli alla totalità dei dipendenti o a una categoria omogenea di lavoratori.
Tutto questo per i datori di lavoro significa recuperare i costi sostenuti e aumentare il potere d’acquisto del lavoratore, invece di erogare, in assenza di mensa aziendale, un’indennità in busta paga che andrebbe a formare reddito imponibile ovvero soggetto a tassazione sia per l’azienda che per il dipendente.
Come abbiamo potuto vedere, i buoni pasto rappresentano un vantaggio sia per le aziende che per i lavoratori. Repas, realtà italiana leader del settore, offre soluzioni su misura per tutti: dai buoni pasto specifici per la Pubblica Amministrazione a quelli per aziende, liberi professionisti e partite Iva. Scopri di più sui buoni pasto Repas.