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Negli ultimi anni, il wellbeing aziendale ha assunto un ruolo sempre più centrale, spinto anche dalle ricerche che hanno dimostrato il collegamento tra il benessere dei dipendenti e il successo dell’azienda. Le organizzazioni hanno iniziato a riconoscere che il benessere globale dei dipendenti può influire sulla produttività, la soddisfazione del cliente e la reputazione aziendale.

Vediamo nel dettaglio cos’è il wellbeing aziendale, qual è la differenza con il welfare, quali sono i benefici per aziende e dipendenti.


Wellbeing aziendale: cos’è 

Il wellbeing è un elemento fondamentale per ogni azienda che voglia coinvolgere, fidelizzare e attrarre i propri talenti. Non si tratta di un evento singolo, ma di vera e propria cultura organizzativa, un mindset aziendale, parte integrante dei processi lavorativi quotidiani. Potremmo definire un’economia del wellbeing come “la nuova via” da seguire, perché le sue soluzioni sono incentrate sulle persone, orientate alla protezione e alla rigenerazione dell’ambiente e, soprattutto, abbracciamo una visione a lungo termine.


Il wellbeing aziendale pone i bisogni umani e planetari al centro di tutte le attività, assicurando che questi siano tutti ugualmente soddisfatti. In sostanza, non è qualcosa che si fa, quanto piuttosto qualcosa che si è. 


In concetto di wellbeing è stato piuttosto sottovalutato dalle aziende in passato, ma oggi rappresenta quella leva strategica che può portare al miglioramento della salute fisica, mentale ed emotiva delle persone che vivono l’ambiente di lavoro per tante ore al giorno. 


L’obiettivo principale della strategia di wellbeing aziendale è la realizzazione di un ambiente di lavoro sano, equilibrato e che faccia sentire soddisfatto il lavoratore. Per questo bisogna fare molta attenzione ai diversi aspetti che contribuiscono al benessere globale dei dipendenti, che in base alla tipologia di attività differiscono da azienda ad azienda. 

Benessere aziendale: perché è importante? 

Le organizzazioni stanno diventando sempre più consapevoli della necessità di promuovere un ambiente di lavoro gratificante per attirare e trattenere i migliori talenti. Oltre a promuovere la prevenzione e l’adozione di stili di vita sani come l’esercizio fisico, l’alimentazione corretta e la gestione dello stress, un’azienda di valore dovrebbe fornire risorse e programmi per la gestione del carico di lavoro e la promozione di un ambiente di lavoro che sia inclusivo, rispettoso e privo di discriminazioni.


Oggi, il wellbeing aziendale comprende una vasta gamma di iniziative e politiche, inclusi programmi di fitness, supporto per la salute mentale, programmi di sviluppo professionale e molto altro. Tra i benefici di spicco di questa cultura si hanno, ad esempio, l’aumento della produttività e la riduzione dell’assenteismo. Per capire meglio, vediamo in cosa consiste la differenza tra welfare e wellbeing. 

Differenza tra welfare e wellbeing 

Nel contesto aziendale scopriamo che welfare” e “corporate wellbeing” non sono propiamente la stessa cosa. Il welfare aziendale raccoglie tutte le prestazioni e benefit che la società eroga ai suoi dipendenti, in aggiunta alla retribuzione mensile. Grazie ai sistemi di welfare, l’azienda raggiunge benefici fiscali e di soddisfazione delle risorse. Mentre con il wellbeing, non solo si raggiungono gli stessi obiettivi, ma lo stile di vita totalizzante che ne consegue rappresenta il carburante che porta al raggiungimento della crescita. In altre parola, senza le persone mancherebbe l’idea stessa dell’impresa e non ci sarebbe visione futura, crescita e sviluppo.


La creazione di questo sistema vede l’azienda come soggetto responsabile nei confronti di tutti gli stakeholder e dei bisogni crescenti di conciliazione, cura e ricerca del benessere. Un pensiero supportato da valori e principi all’interno del quale anche obiettivi, risultati, numeri possono acquistare davvero senso e creare reale adesione. 

I capoisaldi del wellbeing aziendale sono:  

  • Benefit materiali e supporto alla salute fisica, mentale ed emotiva  
  • Work life balance reale e creazione di un posto di lavoro favorevole 
  • Personalizzazione in base alle esigenze del singolo  
  • Circolarità 
  • Collaborazione sul posto di lavoro 
  • L’innovazione è la norma 

Esempi di wellbeing aziendale 

I benefit per la salute mentale dovrebbero andare di pari passo con quelli per la salute fisica e dovrebbero essere centrali nei programmi dei datori di lavoro che cercano di sostenere i propri dipendenti. Un sondaggio del 2021 di MediKeeper – Workplace Wellness Benchmark Report – rivela che il 22% dei dipendenti ammette di essere fuori controllo con l’alimentazione. Repas offre un vantaggio per i dipendenti che può aiutare i lavoratori a fare scelte migliori in fatto di alimentazione. 


Il buono pasto è uno degli strumenti di wellbeing preferiti dai dipendenti e rientra appunto nella strategia di corporate wellbeing. Con questo benefit le aziende possono offrire ai propri dipendenti un supporto reale. Quando un’azienda decide di offrire buoni pasto, dimostra di prendersi cura del benessere delle risorse e di favorire un ambiente di lavoro positivo


Entrando nel mondo di Repas, leader nel settore dei buoni pasto sul territorio nazionale, si permette ai dipendenti di ricevere il 100% dell’importo erogato rispetto all’indennità in busta paga oltre a un supporto concreto al reddito familiare.  

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