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Più visibilità al proprio marchio, maggiore riconoscimento del proprio brand, ma anche più vendite e maggiore facilità nell’attirare nuovi talenti. Grazie al passaparola avviato dai propri dipendenti, le aziende possono raccogliere tanti preziosi benefici. Sì, perché proprio i lavoratori possono essere i primi ambasciatori e promotori dell’impresa, dei suoi servizi e dei suoi prodotti, nonché del suo ambiente di lavoro: è di questo che si parla quando si nomina l’employee advocacy, termine che è sempre più comune nei reparti marketing delle imprese, anche di quelle italiane. Ma nel concreto, cos’è l’employee advocacy, come è possibile stimolarla in azienda e quali sono i vantaggi che può portare? Vediamolo. 

Employee advocacy: cos’è? 

Partiamo con il proporre una definizione di employee advocacy. Letteralmente si potrebbe tradurre questo concetto con “supporto da parte dei dipendenti”, a indicare per l’appunto l’attività di promozione di un’azienda da parte delle persone che vi lavorano e che condividono verso l’esterno il loro sostegno ai prodotti, ai servizi e al marchio stesso. 


Siamo in un mondo phygital, e non stupisce che quando si parla di employee advocacy la mente vada immediatamente verso i social media. Tuttavia, va detto che il supporto dei lavoratori può trovare spazio nelle più diverse situazioni, anche online: il dipendente promuove il proprio posto di lavoro informando, comunicando, raccontando, testimoniando ed educando attraverso i più diversi canali, nei più differenti contesti. Ecco allora che dal punto di vista della employee advocacy i dipendenti sono degli importanti portavoce dell’azienda, trasmettendo la loro impressione al mondo esterno. E di certo il messaggio proveniente dai lavoratori – meno curato, più sincero, più diretto – tende a raccogliere un livello di fiducia decisamente più alto rispetto a quelli confezionati ad hoc dal reparto marketing della medesima azienda. Ma in che modo l’azienda può sfruttare questo canale di promozione? Vediamo come lanciare nel concreto un programma di employee advocacy

Come lanciare un programma di employee advocacy in azienda 

Il supporto e la promozione dell’impresa da parte dei lavoratori possono essere, e molto spesso sono, spontanei, con i dipendenti che diventano dei rappresentanti dell’azienda con amici, parenti, conoscenti, nuovi contatti e così via: da questa prospettiva, l’azienda che assicura prodotti e servizi di qualità, e che lavora al proprio employer branding con benefit, formazione ed engagement, è già a un buon punto. Ma si può fare di più: è possibile avviare un programma di employee advocacy in azienda, dando quindi una struttura all’azione di narrazione e di promozione dei propri dipendenti.  


Si parte tipicamente con l’individuare i dipendenti che possono avviare la promozione dell’azienda, andando cioè a selezionare i collaboratori che, per le loro peculiarità, si mostrano particolarmente adatti. Si deve pensare a dei buoni comunicatori, a persone attive e coinvolte nell’attività aziendale, meglio ancora se già molto presenti sui social media. Individuati i dipendenti che diventeranno ambassador dell’impresa, è possibile stimolarli a promuovere l’azienda, eventualmente anche attraverso degli incentivi come buoni premio: in tal modo queste persone potranno diventare dei riferimenti per i colleghi, per i clienti e per i candidati del futuro. È possibile stimolare l’attività degli ambassador – lasciando però loro piena libertà d’espressione – suggerendo temi, servizi, prodotti e cadenze temporali. 

I vantaggi per l’azienda dell’employee advocacy 

Sono tanti i vantaggi dell’employee advocacy per un’azienda. Poter contare sul supporto attivo dei propri dipendenti vuol dire avere dei benefici concreti nello sviluppo del brand dell’impresa, il che permette di conquistare nuovi clienti, nonché di aumentare le vendite. Ma grandi vantaggi arrivano anche da parte della gestione delle risorse umane, con maggiore employee engagement e più alta fidelizzazione; non va inoltre dimenticato che grazie a dei buoni programmi di employee advocacy si potrà contare su una strategia di employer branding più forte, da irrobustire ulteriormente con piani di welfare aziendale, buoni pasto come quelli forniti da Repas, e altri fondamentali benefit.  


L’ufficio marketing che stimola efficacemente l’employee advocacy potrà inoltre osservare dei benefici a livello dell’immagine online dell’impresa, con maggiore attività a livello dei profili social e più traffico sul sito web dell’azienda, il che porta tra le altre cose a un miglioramento del posizionamento sui motori di ricerca, in un benefico circolo virtuoso. 

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